Pasquale Pinto
PASQUALE PINTO
(1866 โ 1937)
Noiano.
Poeta, storico e letterato
Cfr. TAGARELLI T., Una Torre, un Paese, per conto di Messaggi, Arti Grafiche Ferrara srl, Palo del Colle, 1997, pp.
UN POETA: PASQUALE PINTO
Era uno studioso di Storia e di Letteratura e amava it suo paese con la sensibility e la cultura di chi sente la bellezza e rispetta it passato.
Visse nel tempo in cui Torre Pelosa non era piu solo una tone, ma cominciava a farsi paese. Sulla sua scogliera sempre meno deserta l’antico poeta cercava la pace dei silenzi, in cui percepiva i mormorii del mare, i respiri del cielo e i sussurri della Storia, che di tanto in tanto scoperchiava le sue tombe: si mise in ascolto e tradusse queste voci in versi.
Da un libretto che li raccoglie io scelgo le tre poesie piu strettamente attinenti alla nostra trattazione: Torre Pelosa – Alla tone – Alla grotta della Regina.
Se ci accosteremo con interesse anche a quest’ultimo tempo del nostro passato, lontano soltanto pochi decenni ma remoto perche compiuto, potremo ritrovare con piacere, nonostante it linguaggio antiquato dei versi, it nostro paese antico, anch’esso superato, ma non del tutto dimenticato. Riconosceremo sul ยซmar di lapislazzuli ยป it villaggetto ยซ dell’oblio ยป e nella reviviscenza del passato potremo anche riscoprire e possibilmente recuperare qualche valore smarrito, cercando nella nostra umanita sentimenti e pensieri eterni.
Se, rubando un po’ di tempo alla vita convulsa dei nostri giorni, coltiveremo, come la mente, anche lo spirito che da voce ai sentimenti, sentiremo dentro di noi com’e vero che it mare ยซ educa ai larghi voli l’almaยป e capiremo perch& ยซ soave 6 it fascino del mare ยป.
Amiamolo questo nostro mare, rispettiamolo e, riconoscendo di aver sconvolto la sua pace e deturpato la sua costa, riscopriamo, finch& e possibile, la sua residua bellezza, prima che l’onda ยซbaciandola la consumi e scavi tra le acque la sua fossaยป.
La Storia, trascinata dal Tempo, non fa mai passi indietro. Ma quando, mettendo sotto gli occhi le tristi conseguenze degli umani errori, propone i suoi ricorsi e di-yenta maestra, bisogna ascoltarla anche nella voce della Poesia.
Leggiamo nel primo canto l’accenno ai ยซcocci di vetusti tempiยป e alle genti ยซ che passar su gentiยป fino alle ultime, i contemporanei che it poeta ritrae sulla scena del-la Torre Pelosa degli anni Venti.
Riportiamoci sul mare che, non ancora insudiciato e malato, respira gli odori dei suoi prati sommersi; immaginiamo la scogliera che, sgombra di lidi e ristoranti, si snoda nuda nel frastaglio di grotte e punte; ritroviamoci tra ยซlo sciame di giovanotti e ardite signorine ยป che ยซ si agitano ยป nelle gare di nuoto e a sera ยซ fan carole ยป, accompagnati dalle ยซ dolci soavi melodie del pianoยป. Erano i divertimenti del passato… remoto!
Sostiamo poi col poeta dinanzi alla ยซvetusta torreยป che pia non veglia, ma ยซsonnecchiaยป, sognando le glorie antiche e i tristi eventi che ยซl’onda reser mesta e amaraยป. Con l’aiuto della poesia sogniamo anche noi, come la tor-
re, ยซla divina paceยป dell’anima, che it chiassoso materialismo ci nega.
Infine salutiamo la ยซmillenaria grotta, mirabil opera de l’ondeยป, che limpide si placano nel rifugio delle chiuse pareti, perch& alle sue fresche acque ยซla reina Bona conceda lieta la nudita delle sue membra eletteยป.
Sediamo anche noi, come it saggio, sul masso che fronteggia l’ingresso della grotta e la ยซdifende dagli irati fluttiยป e cerchiamo ยซin cor l’armonia del creato ยป, meditando sull’inscrutabile mistero del ยซtramonto de le terrene cose e degli umani affettiยป.
E it commento della Poesia alla Storia che scone sul flume del Tempo, 6 la conclusione del lungo racconto, con cui la maestra cla l’addio ai vecchi-bambini di anni ormai lontani.