La presenza di comunità di stirpe preindoeuropee, provenienti dalla penisola balcanica, si attesta tra il VI e il III millennio a.C. I primi gruppi umani che frequentarono saltuariamente Scamuso, anche prima del VII millennio a.C., costruirono un villaggio di capanne, fatte di un impasto di paglia e argilla, come dimostrano i frammenti di intonaco trovati nel sito. I capannicoli di Scamuso si nutrivano di cereali, grano ed orzo raccolti in terreni lontani da Scamuso, perché più idonei alla coltivazione. e di prodotti ittici. Per i lavori agricoli venivano usati come falci lame di selce, macine e pestelli di pietra utilizzati per triturare i cereali. Nel IV-III millennio ci sono segni di scambio di prodotti di economia costiera con quelli delle comunità interne.
Scamuso si trovava in direzione di un villaggio vero e proprio, quello che sorgeva nella contrada che attualmente si chiama Madonna delle Grazie, in territorio di Rutigliano, presso la piccola chiesa omonima. Questo sito interno rappresenta un tipico insediamento neolitico di cerealicoltori, forse il più imponente della Provincia di Bari.
Da alcuni resti ossei umani rinvenuti si può dedurre che in questo clan totemico si svolgevano riti magici di iniziazione, riti cioè di passaggio dall’adolescenza all’età adulta, che si praticavano fra i 10 e i 30 anni. Per aggregarsi al clan i giovani dovevano dimostrare forza e sangue freddo attraverso la perdita voluta di alcune parti del corpo. L’individuo, inserito nella comunità con un suo specifico ruolo socioeconomico, non badava al suo interesse personale, ma a quello generale, perché la comunità, attraverso il capo, sosteneva tutti i suoi membri, i quali conoscevano i reciproci obblighi sociali. Ognuno, così, si sentiva impegnato nel suo ruolo produttivo e nello stesso tempo tutelato nelle sue esigenze essenziali, secondo il principio del dare-ricevere.
La zona costiera è vincolata.
Approfondimenti
Bibliografia
Sitografia
Bibliografia
BIANCOFIORE F.,Villaggio capannicolo a “Scamuso” (Bari), Archivio Storico Pugliese, X, 1-4, 1957, pp. 224-227.
BIANCOFIORE F., COPPOLA D., “Scamuso per la storia delle comunità umane tra il IV e il III millennio nel basso adriatico”, Roma, 1997.