La terra di Bari è attraversata da nove lame, solchi di diversa lunghezza e larghezza costituiti da terreni sabbiosi e terrosi, a fondo generalmente piatto e con pareti piuttosto lievi, che in un periodo che va dai 2 ai 5 milioni di anni fa, erano corsi d’acqua, fiumi o, nella maggior parte dei casi torrenti, che scendevano dalle Murge e s’insinuavano tra i rilievi spigolosi e le pianure per giungere, infine, al mare.
Lama San Giorgio e Lama Giotta, che lambiscono ai due lati i Quartieri San Giorgio e Torre a Mare, hanno una valenza ecosistemica e ambientale di notevole interesse botanico – vegetazionale dovuto alla presenza di diversi habitat e di specie espressione di una rilevante biodiversitĂ .
La struttura antropica e storico culturale, inoltre, manifesta la presenza di numerose testimonianze della stratificazione insediativa, di zone di interesse archeologico.
Lama San Giorgio
La lama è lunga oltre 40 km. Dalle pendici di Monte Sannace in agro di Gioia del Colle, si spinge nel territorio di Sammichele di Bari, dove assume il toponimo di Lama Dium.
Di qui entra a Casamassima (prendendo il nome di Lama del Bosco Regio) per poi penetrare nel territorio di Rutigliano (con il nome di Vallone Guidotti, Lamone o Gravina dell’Annunziata per via della chiesa rurale che la sovrasta). Dopo aver attraversato Rutigliano, passa nel territorio di Noicattaro e si dirige verso Triggiano. Infine, termina nel mare a San Giorgio (da qui il suo nome definitivo), proprio dove si trova oggi l’omonimo camping.
Lama Giotta ha origine nell’altipiano meridionale della Murgia nel territorio di Putignano, attraversa i territori di Turi, Rutigliano e Noicattaro, passa per Parchitello evilla Giotta (dalla cui famiglia proprietaria ha preso il nome) sfociando a Torre a Mare a Cala Lettata.