Del periodo preistorico e classico ci sono pervenuti diversi reperti archeologici. Le diverse conquiste e devastazioni intercorse dal Medioevo all’Età moderna, hanno reso il territorio popolato soltanto da pescatori non residenti per cui l’unica testimonianza pervenutaci è la Torre Pelosa rinascimentale.
La Noja di età feudale, divenuta libero Comune del neonato Regno d’Italia, si chiamò Noicattaro.
Il 24 maggio 1865 i due principi di Casa Savoia, inaugurarono il tratto ferroviario Ancona-Brindisi. La stazione di Scizzo si chiamò «Noicattaro», per cui si volle distinguerla dalla successiva, quella del Sud-est che attraversava l’abitato, in «Noicattaro città».
Torre Pelosa fu raggiunta quotidianamente dalla corriera, che collegò Noicattaro con la stazione, non soltanto per il servizio postale, ma anche per il trasporto dei passeggeri. Una rimessa sull’angolo di via Colombo con via Mola accoglieva i veicoli in sosta per il ristoro dei cavalli e fu, per l’estensione dell’uso, la rimessa « du pa paol» (treno a vapore), un nomignolo attribuito anche alla famiglia Deflorio che gestiva il locale.
Il 16 maggio 1867 il Consiglio comunale deliberò la vendita di un tratto del suolo demaniale sito a pochi metri dalla costa all’architetto F. Paolo Nitti di Rutigliano che determinò il principio dello sviluppo edilizio del paese sul mare, con « casine » dei proprietari delle tenute agricole.
A fine secolo XIX, sulla linea diretta proveniente da Noicattaro, dall’incrocio della strada Bari-Mola fino al mare, si delineò il breve corso, che è l’attuale via C. Colombo. Furono delimitate le aree della lottizzazione e sorsero le case estive delle famiglie Didonna e Borracci.
La vita della borgata si fece più agevole con le case per i residenti e per i villeggianti, sempre più numerose intorno alla torre. Nel 1888 nacque la Scuola e qualche anno più tardi la nuova chiesa e l’ufficio postale, per una popolazione fissa di oltre un centinaio di abitanti che nella stagione estiva saliva a circa un migliaio.
Primi insediamenti
Il pescatore Varvamingo, Minguccio dalla lunga barba, è il progenitore di Torre a Mare
All’inizio del XX secolo sorsero diverse case e ville di famiglie agiate, inizialmente utilizzate per le vacanze, successivamente costruite in funzione residenziale.
Contributi alla ricerca offerti da Giovanni Biancofiore, nell’ambito del Progetto di Educazione Ambientale svolto presso la Scuola secondaria di I grado “Rita Levi Montalcini” di Torre a Mare.